“Sono Tina Prati. Scusi il disturbo. Sto chiamando – dice al telefono la signora che conosciamo personalmente – per segnalare il provvidenziale intervento del 118 di Pozzallo. Grazie alla tempestività e competenza dello staff sanitario, medico, infermiere, barelliere e autista, mio marito è ancora in vita. La prego di ascoltarmi per qualche minuto,e se non chiedo troppo, di darne notizia”.
In tempi di visione esasperata della realtà che ci circonda, di scandali spesso involontariamente montati per un galoppante sentimento di rabbia globale nei confronti delle istituzioni, è giusto segnalare eventi positivi che, squarciando spazi di speranza e di razionale ottimismo, possano far maturare in ciascuno di noi l’idea che, aldilà di calamità sociali e naturali, il bello e il bene della vita possano prevalere sul brutto e sul male.
Venerdì 25 maggio. Primo pomeriggio. Francesco Prati, origine bresciana, molto noto in città per avere diretto per anni un noto stabilimento industriale della zona, si sente male. Soffre di diabete. Una malattia che l’ultraottantenne riesce a tenere sotto controllo ottemperando a tutte le prescrizioni del medico curante. A pranzo, nonostante l’occhio vigile della moglie, probabilmente avrà sgarrato. Succede. Magari approfittando di una momentanea distrazione della moglie. Dinamica e fattiva signora in piena efficienza fisica che, da sola, nonostante la non più giovane età, continua a sbrigare regolarmente le faccende di case e ad accudire il marito. L’orologio segna le 15,00. Il signor Prati si sente male. Parte la telefonata al 118. Otto minuti dopo l’autoambulanza è sotto casa. Che, per fortuna, rimane a qualche centinaio di metri dal presidio sanitario. Il medico si rende subito conto che si tratta di coma diabetico. Il sig. Prati non risponde ad alcuna sollecitazione. Il bravo operatore sanitario, coadiuvato dall’infermiere, fa quello che deve fare con sicurezza e tempestività. L’uomo dà segni di ripresa. Barelliere ed autista lo caricano sulla barella, superano non senza difficoltà una rampa di scale e lo sistemano rapidamente sull’autoambulanza. All’ospedale di Modica i medici di turno fanno il resto. Due ore dopo il paziente è fuori pericolo. Oggi sta bene. Ottimo il lavoro dello staff del 118, di medici e infermieri dell’ospedale di Modica. Onore al merito. Alla professionalità. Unico antidoto a numerosi e chiacchierati casi di malasanità. Veri o presunti.