I sindaci iblei “fanno sistema” attorno all’aeroporto di Comiso. Si costituisce un tavolo tecnico permanente che, insieme alla Sac, ai parlamentari, alle associazioni di categoria e ai sindacati interloquirà con la Regione siciliana.
Il governo guidato da renato Schifani ha stanziato di recente tre milioni di euro per incentivare le rotte sull’aeroporto di Comiso. Si tratta di fondi che saranno gestiti attraverso l’assessorato regionale al Turismo e destinati all’incremento delle rotte e del numero dei passeggeri che transitano dall’aeroporto di Comiso e che approdano nel territorio ibleo.
La sindaca di Comiso Maria Rita Schembari, ha chiamato a raccolta i suoi colleghi sindaci, invitando anche i comuni di Caltagirone, Niscemi, Gela, Agrigento, insieme ai parlamentari iblei, alle organizzazioni di categoria e ai sindacati. Erano presenti tutti i sindaci o amministratori iblei, tranne Acate, il sindaco di Caltagirone e il vicesindaco di Gela. C’erano anche i deputati Nello Dipasquale e Stefania Campo. Abbate e Assenza erano invece a Palermo, impegnati in Commissione Bilancio. Schembari ha spiegato i prossimi obiettivi. “Il tavolo sarà costituito in modo permanente – ha detto Schembari – e chiederemo subito un incontro con il governo regionale. Sono stati stanziati tre milioni di euro. Noi chiediamo che questo fondo destinato a Comiso diventi permanente, o che sia programmato almeno per un decennio, con le stesse modalità di intervento che attualmente la Regione ha previsto per un altro aeroporto minore, cioè Trapani, che fruisce dei contributi regionali”.
Dalla platea gli fa eco il deputato regionale Nello Dipasquale, del Pd. “Questi fondi sono importanti, ma non bastano – commenta – dal 2016 ad oggi è l’unico intervento che la regione ha previsto per Comiso. Il precedente intervento risale al governo Crocetta. Il governo Musumeci non ha mai stanziato nulla e nulla era arrivato nei primi due anni del governo Schifani”.
Ai tre milioni di euro si aggiungeranno anche 1,6 milioni di euro dei fondi ex Insicem. Nitto Rosso, direttore generale del Libero Consorzio, presente all’incontro in rappresentanza di Viale del Fante, ha aggiunto. “L’accordo è stato stipulato nel 2015. Molte cose sono cambiate e le modalità dell’accordo tra i sindaci e il Libero Consorzio sono da ridefinire”.
Per sostenere l’aeroporto servirà l’impegno delle istituzioni ma anche del territorio. Le associazioni di categoria presenti hanno assicurato che qualcosa si farà. Schembari ha anche proposto un aumento di 50 centesimi della tassa di soggiorno per destinare il corrispettivo all’incentivazione delle rotte nell’aeroporto di Comiso. “È un contributo minimo, ma un segnale importante”.
Sullo sfondo la vicenda Aeroitalia, che ieri aveva annunciato l’abbandono di Comiso e oggi ha fatto dietrofront. Nico Torrisi, amministratore delegato di Sac, ha spiegato: “Aeroitalia ha fatto un buon lavoro su Comiso, con un contribuito minimo. Finora abbiamo dato solo 449.000 non le cifre esorbitanti di cui si è parlato. È stata anche fortemente criticata: chiaramente c’è stato un moto di reazione, ma ora è tutto rientrato”. Aeroitalia continuerà ad avere due aerei basati su Comiso e da metà dicembre partiranno anche le rotte per Parma, Cuneo, Perugia, che si aggiungono a Bologna, Firenze, Roma Fiumicino e Bergamo Orio al Serio.
Intanto, si lavora su altri fondi. La regione stanzierà 47 milioni del “Fondo Sviluppo e Coesione” per il Pio la Torre: 20 milioni saranno destinati alla realizzazione del progetto cargo, 20 milioni saranno utilizzati per migliorare i collegamenti viari e sette milioni serviranno per la riqualificazione dell’aerostazione. La Sac di Catania gestirà i fondi per il cargo e per l’aerostazione, il Libero Consorzio si occuperà delle strade. A breve partiranno anche i lavori per la realizzazione dell’ufficio merci. La conferenza di servizio si chiuderà il 6 gennaio e subito dopo si potrà procedere con la consegna dei lavori, già assegnati con una gara.
Durante l’incontro, si è tenuto un presidio del Comitato per l’aeroporto di Comiso, che ha manifestato all’esterno con un grande cartello e poi aveva chiesto di partecipare alla conferenza stampa finale. Ma alla conferenza stampa erano ammessi solo i giornalisti.
Durante l’incontro, pochi i presenti all’interno dello scalo. Segno di un aeroporto che vive di poche rotte e di pochi passeggeri. Il bar e gli altri negozi erano chiusi. Il bar ha aperto solo nel pomeriggio, quando nello scalo sono cominciati ad arrivare i passeggeri del volo pomeridiano per Bergamo. In precedenza, al mattino, erano partiti i voli per Roma Fiumicino e Bologna.