UN ERRORE MODIFICARE IL CONTO CONSUNTIVO

Sei mesi persi. Un commissario nominato dalla regione che va e viene da Palermo senza concludere niente guardandosi bene dall’approvare il rendiconto presentato dalla Giunta (bocciato dal collegio dei revisori e successivamente dal consiglio comunale) e nello stesso tempo senza avere il coraggio di modificare il documento, con i poteri sostitutivi che la legge gli assegna. Un atteggiamento irresponsabile e pilatesco!

Di contro sindaco, assessore e dirigente, dopo avere sostenuto, giustamente, la immodificabilità del rendiconto (basta rileggere le centinaia di dichiarazioni rilasciate in questi mesi e non ultimo il resoconto del verbale del consiglio comunale del 12 luglio) ad un certo punto fanno marcia indietro e ripresentano il conto consuntivo 2010 con le modifiche chieste dai revisori. Modifiche irrilevanti (i flussi negativi dei contratti di finanza derivata e il debito Mangione, per un totale di circa 450 mila euro, molto più correttamente avevano già trovato la copertura finanziaria nel bilancio di previsione 2011 attualmente all’esame del consiglio comunale) ma quanto basta a portare in disavanzo il rendiconto, che è quello che volevano le opposizioni.

Alla fine di questa strana e paradossale vicenda, tutta giocata sulla pelle dei comisani, viene da chiedersi, perché allora queste modifiche non sono state fatte prima? Perché non si è modificato subito il documento recependo i rilievi mossi dal collegio dei revisori? O meglio, visti i numeri in consiglio comunale, perché non sedersi sin dall’inizio attorno ad un tavolo, amministrazione e nuova maggioranza, e cercare di trovare un compromesso a quello che poi si è dimostrato essere diventato oggetto di strumentalizzazione politica? Avremmo risparmiato alla Città sei mesi di paralisi. Un errore sostanziale, da parte dell’amministrazione che ha dimostrato di muoversi con incertezza e sprovvedutezza. Alla fine, l’opposizione in consiglio comunale non voterà comunque il consuntivo e la terza rata del contributo ordinario dello Stato rimarrà comunque bloccata fino all’approvazione del bilancio di previsione 2011. Una figuraccia!