Prosegue l’attività di programmazione e coordinamento da parte dell’assessorato allo sviluppo economico provinciale. Oggi è la volta del settore pesca, da tempo soffocato a causa di numerose problematiche. Chiamati a discuterne, al fine di concertare delle iniziative comuni, gli assessori dei comuni, le associazioni di categoria e Legambiente.
“Non ho le soluzioni pronte in un cassetto – afferma l’assessore Muriana – ma credo che coinvolgendo tutte le parti interessate si possa iniziare a risolvere i molteplici problemi che ostacolano l’attività della pesca. Per questo la mia prima proposta è quella di istituire un Osservatorio marino, dotato di tecnologie e professionalità in grado di affrontare ogni singola questione ambientale. Mi riferisco principalmente all’emergenza causata dall’Alga Killer e all’istituzione di zone di ripopolamento ittico”.
I tecnici di Legambiente hanno informato i partecipanti alla conferenza di servizio sulle principali attività scientifiche svolte a sostegno delle coste iblee. Per quanto riguarda l’Alga Killer (in termini sciantifici: Caulerpa taxfolia), già dal 2007 esistono studi che evidenziano il problema. Da allora nulla di concreto è stato fatto in provincia, così come le zone di ripopolamento. “Ci auspichiamo di poter instaurare un rapporto di seria collaborazione con il nuovo Assessore – aggiunge Davide Campo, dottore di ricerca in ecologia marina e responsabile aree marine ed educazione ambientale del circolo Legambiente “Il carrubo” di Ragusa – noi come volontari mettiamo a disposizione le nostre competenze e l’amore verso le coste iblee. Dotarsi di strumenti tecnici è la via più indicata per iniziare a risolvere concretamente le emergenze”.
Altro discorso affrontato è quello dei fondi FEP, Fondi Europei per la Pesca. “Sono stanziati circa 150 milioni di Euro a sostegno del settore ittico – aggiunge Vincenzo Muriana – destinati a coprire il periodo 2007 – 2013. Purtroppo una minima parte di questi sono stati richiesti dai nostri pescatori. Per questo – conclude Muriana – credo che il settore produttivo deve necessariamente organizzarsi, creando cooperative ed associazioni che tutelino i singoli operatori e che semplifichino l’accesso ai fondi”.(lc.)