UN PO’ DI RAGUSA A PORTELLA DELLA GINESTRA

Legalità, lavoro, diritti. Questo è stato chiesto Portella della Ginestra. Secondo le stime circa tremila persone sono intervenute, tra le quali anche una delegazione della Cgil di Ragusa. Partiti di buon mattina, Ragusani, Vittoriesi, Comisani, Modicani, Giarratanesi, Ispicesi, Santacrocesi hanno partecipato al Comizio nel luogo dove il Primo Maggio 1947, nell’immediato dopoguerra, si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, spostata al 21 aprile durante il regime fascista. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, in prevalenza contadini, si riunirono nella vallata di Portella della Ginestra per manifestare contro il latifondismo.

Sulla gente in festa partirono dalle colline circostanti numerose raffiche di mitra che lasciarono sul terreno, secondo le fonti ufficiali, 11 morti (9 adulti e 2 bambini) e 27 feriti, di cui alcuni morirono in seguito per le ferite riportate. La CGIL proclamò lo sciopero generale, accusando i latifondisti siciliani di voler “soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori”. Solo quattro mesi dopo si seppe che a sparare materialmente erano stati gli uomini del bandito separatista Salvatore Giuliano, colonnello dell’E.V.I.S..

Con il ricordo  vivo di questa strage si è mosso il corteo, che è partito da Piana degli Albanesi, tra i presenti anche il segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani. Il leader del Partito democratico è stato criticato da un gruppo di manifestanti con le bandiere “No Tav” e “Proletari comunisti”, che hanno urlato ‘vergogna’ e ‘buffone’. Sono entrati, dunque, in azione i Poliziotti in tenuta antisommossa, ma non si è verificato nessuno scontro e il gruppo ragusano si trovava a distanza.