Una testimonianza per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato con lui. E non tralascia di citare nessuno, Fabio Scavone, oggi procuratore capo a Nicosia che, in un incontro con la stampa afferma come Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza siano stati indispensabili per il suo lavoro, iniziato negli anni novanta in provincia di Ragusa.
“Una vera e propria organizzazione per sconfiggere l’organizzazione criminale -afferma Scavone- Sembra banale, ma si tratta di un lavoro di anni. E’ stato un progetto condiviso da chi mi ha collaborato. Solo così abbiamo potuto acquisire i risultati che in questi anni parlano molto di più delle parole”.
Fabio Scavone che per quattordicianni ha lavorato alla Dia di Catania, parla a braccio, ricordando “gli anni di piombo” che hanno visto protagonista indiscussa la città di Vittoria, dove si contavano da quaranta a cinquanta omicidi l’anno. Anni in cui non esisteva settore che poteva dirsi escluso dall’attività estorsiva, che è stata scardinata grazie al sistema delle intercettazioni.
“Oggi la tecnica estorsiva è cambiata -continua Scavone- è molto più sottile ed elusiva. L’altro dato è il passaggio dall’eroina alla cocaina e marijuana. L’attività malavitosa oggi non ricorre più alla violenza per eliminare l’avversario. Per sconfiggere la mafia in questi anni sono state fondamentali due cose: le intercettazioni ambientali e i pentiti. Prima o poi, di fronte a prove certe, gli indagati decidono di collaborare. Alcuni di essi sono stati fondamentali per far luce su assetti criminali che sarebbero rimasti oscuri”. (Angela Barone)