UN VADEMECUM E UN CARTONE PER SPIEGARE L’OCCUPAZIONE

A Genova, lo sportello per la casa si è da poco spostato in via Prè, non nel senso che sia stata ufficializzata una sede quanto, piuttosto, nel senso che i ragazzi del comitato hanno occupato nuovi alloggi, in un palazzo che risulterebbe di proprietà della Soprintendenza regionale. Una ventina gli appartenenti al movimento di lotta per la casa che hanno aiutato le famiglie a insediarsi negli alloggi sfitti e vuoti, sollevando il fastidio di chi in via Prè si dedica, invece, solo allo spaccio delle più svariate sostante stupefacenti.

Durante il presidio è stato distribuito un vademecum con 8 domande. 8 domande per risolvere gran parte dei dubbi che tale pratica impone. 8 domande frequenti sulla pratica dell’occupazione, più per i passanti che per gli occupanti. Perché si fa? Con quale criterio si scelgono le case? Se occupo non levo la casa a un’altro che ne ha bisogno? Occupando non violate la proprietà privata? Chi occupa è uno sbandato o un parassita?  E così via …

Ma non è tutto. Per cercare di spiegare ulteriormente, il comitato ha, altresì, creato un cartone animato. Un vero e proprio corto di animazione che spiega, dettagliatamente, le vicissitudini e l’emergenza casa in tutte le sue sfaccettature.

Come si può apprendere dal blog del movimento, in una sorta di comunicato stampa, dopo un breve accenno ai periodi storici in cui l’Italia si è trovata ad affrontare questo problema, il cartone animato si sofferma su un particolare che differenzia le altre situazioni da quella che viviamo adesso: se dopo i bombardamenti e durante il boom economico erano fisicamente le case a mancare, oggi questo problema non c’è: a Genova, come a Livorno e in tutto il resto d’Italia, le case ci sono. Vuote. Sfitte. Murate. Ad una richiesta sempre maggiore di alloggi popolari (se a Genova le domande sono state 7000, a Livorno sono più di 2000) l’unica risposta delle istituzioni, carenti di soluzioni, è il proseguimento degli sfratti, gli sgomberi, le denunce. Come precisa anche il video, i comuni prevedono un forte aumento di richieste da parte di quella fetta di popolazione che, per un motivo o per un altro, è rimasta o rimarrà senza quel diritto fondamentale che è la casa. Tra alloggi pubblici, di proprietà della Chiesa e delle Banche, e quelli privati, a Genova si stimano 20.000 alloggi vuoti. A Livorno il numero è imprecisato, forse a causa dello scarso interesse delle istituzioni riguardo al problema.

Un dato che mette in evidenza il cartone animato riguarda le graduatorie e il tempo di attesa per un alloggio popolare: “un tempo che va da X a infinito”.

“Mappiamo lo sfitto che esiste nella nostra città, occupiamo le case vuote, prendiamoci lo spazio che ci spetta, organizziamoci per difenderci da sfratti e sgomberi perché sappiamo che uniti possiamo resistere e rivendicare il nostro diritto all’abitare”.