Gentili signori della stampa,
dentro il dramma che ha improvvisamente colpito la nostra famiglia, insieme al dolore per una perdita così tragica e soprattutto alla profonda angoscia per lo stato d’animo dei bambini che vi sono coinvolti, si sta consumando per noi un altro dramma: quello di assistere allo scempio che se ne sta facendo sui giornali, in televisione e su internet.
Comprendiamo il vostro diritto/dovere di riportare un fatto di cronaca, né ci aspettiamo che possa esserci risparmiata questa esposizione pubblica, ma non riusciamo a credere che ci sia davvero bisogno di vivisezionare un fatto che è innanzitutto personale e familiare, indugiando su dettagli scabrosi e lanciandosi in ricostruzioni fantasiose, magari solo per sollecitare la curiosità morbosa di qualche lettore.
Vi preghiamo col cuore in mano di anteporre a queste vostre esigenze, almeno il rispetto per i bambini che davvero non hanno bisogno di subire anche quest’altro trauma. Astenersi dall’enfasi e dalla spettacolarizzazione, usare un po’ di misura, di continenza, di tatto, basterebbero a rendere tutto questo accettabile.
Forse è troppo tardi, ma preghiamo almeno coloro che tra voi hanno la possibilità di intervenire (soprattutto su internet), di sfrondare i vostri articoli di quanto è “di troppo” e di attenervi alle regole che la vostra professione prevede in materia di tutela dei minori.
Non vogliamo essere costretti a intervenire per vie legali per tutelare i bambini da ciò che potrebbe essere potenzialmente lesivo della loro personalità: ci appelliamo soltanto alla vostra comprensione, chiedendovi di aiutarci a risparmiare loro ciò che potrebbe continuare ad offendere in futuro la loro sensibilità.
La famiglia Ruta
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Carissima famiglia Ruta, noi di Ragusa Oggi non abbiamo pubblicato la notizia nè in prima, nè in seconda. nè in ultima pagina, perchè, forse sbagliando, riteniamo da decenni che tali notizie fanno un male terribile alle persone ma anche alla società in quanto spingono lo spirito di emulazione (molto ma molto possibile) specie nei giovani. Gli altri facciano quel che credono magari aprendo sempre con la cronaca (meglio se nera).
Per tutto il resto comprendiamo più di quanto si possa pensare il vostro stato d’animo e tutti i giornalisti di Ragusa Oggi vi siamo vicini, veramente vicini.
il dir. resp. Franco Portelli