Una partita di droga non pagata. Due arresti a Scicli e Siracusa dopo il pestaggio di giovedì scorso al villaggio Jungi

Chiuso il cerchio attorno alla vicenda che ha sconvolto giovedì sera la città di Scicli con il violento pestaggio fra bandi rivali. Che ci fossero alla base questioni legate allo spaccio di droga era sembrato uno dei moventi primari della vicenda. Botte da orbi e spari hanno fatto paura. Ora due arresti a tre giorni dall’episodio. Azioni banditesche da tenere con il fiato sospeso.

Un giovane è stato tenuto in ostaggio per un debito di droga ed è stato liberato dalle forze speciali dei carabinieri: a Scicli e Siracusa due arresti.

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Ragusa e della Compagnia di Modica hanno permesso di far emergere come il motivo scaturente della controversia fosse legato al mancato pagamento di una partita di droga. Accertato che tra il gruppo composto da giovani ventenni di origine modicana e sciclitana vi fossero due ragazzi che erano riusciti a farsi consegnare da alcuni coetanei siracusani poco meno di quattro chilogrammi di hashish senza corrispondere loro la cifra dovuta, quantificabile in circa 15 mila euro provocando una violenta ritorsione da parte della banda dei siracusani. Questi ultimi, giunti a Scicli, intercettavano la banda avversaria e, oltre a sparare all’indirizzo dei componenti del gruppo locale, riuscivano a sequestrare uno di loro.

Gli accertamenti svolti dai Carabinieri.

Nell’immediatezza dei fatti veniva individuato uno dei responsabili dell’indebito impossessamento dell’importante quantitativo dello stupefacente, identificato in un ventenne residente a Modica, di origini nordafricane, che pertanto veniva tratto in arresto avendo avuto il possesso dei circa 4 chilogrammi di hashish, recuperati nel corso delle attività e sottoposti a sequestro. Grazie ad apparecchiature di elevato profilo tecnico è stato individauto il luogo ove potesse essere stato portato il 19enne sequestrato di origini nordafricane residente a Modica. Era stato portato in un’abitazione popolare nei pressi di Piazza Santa Lucia di Siracusa, con lo scopo di indurre i suoi sodali a restituire lo stupefacente di cui si erano impossessati o a corrisponderne la cifra del valore commerciale. Vista la pericolosità dei soggetti implicati nella vicenda, che aveva già dato modo di constatare come gli stessi potessero essere in possesso di armi e di poterne far uso, e considerata le criticità di un intervento in un ambiente urbano densamente popolato, veniva attivato il Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri con sede a Livorno per la delicata operazione di liberazione del soggetto sotto sequestro. Nella notte tra sabato e domenica, i Carabinieri del GIS dei Carabinieri, con il supporto delle Aliquote di Primo Intervento di Catania, di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sigonella e della componente territoriale dei militari dell’Arma di Ragusa e Siracusa, hanno quindi fatto irruzione all’interno dell’abitazione del centro di Siracusa, consentendo l’immediata liberazione dell’ostaggio e l’arresto di un siracusano minorenne, prossimo alla maggiore età, che sotto minaccia compiuta grazie anche alla disponibilità di un’arma, aveva trattenuto il 19enne modicano contro la sua volontà. Il giovane sequestrato, che al momento della liberazione si presentava in buone condizioni generali di salute, veniva comunque affidato alle cure mediche del personale sanitario dell’ospedale Umberto I di Siracusa poiché presentava una ferita alla spalla destra provocatagli dai suoi sequestratori la sera dello scontro tra le due bande a Scicli.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it