UNA PASSEGGIATA A RAGUSA… FRA I RIFIUTI

Ragusa: città patrimonio dell’Unesco, poliedrica come il suo caciocavallo. 

Bellissima e disgraziata al tempo stesso.

Capita così che, in più splendide giornate di febbraio in cui la luce del sole illude i nostri sensi alla primavera, una giovane aspirante giornalista decida di avventurarsi tra le strade del capoluogo ibleo a carpire da vicino la sua essenza. 

Conciliare i nostri sensi, appunto, con le meraviglie della natura che ci permette ancora di esplorarla, immortalandola in uno scatto, è una scossa assai stimolante. Un pò di meno, quando a bloccare la  perlustrazione, siano i molteplici rifiuti sparpagliati per tutta la città che ti costringono, ahimè, a fermar il passo ogni due minuti: bottiglie di birra, gabinetti, vetro, cartacce, mozziconi di sigaretta, pneumatici, cartoni di pizza, scarpe e… chi ne ha, più ne metta. 

E’ vero, qui non stiamo parlando della “terra dei fuochi”, ma lo scenario e il tonfo al cuore sembrano gli stessi. Le foto non mentono sul degrado che la zona ha raggiunto; a tratti i rifiuti così lanciati, disseminati e riversati per strada, sembrano dipingere un quadro surreale. È facile prendersela con i preposti a garantire la pulizia, ma se invece provassimo a pensare per un attimo, solo per un attimo, che tutto questo sia anche un po’ colpa nostra? Quanti di noi alla vista di un cittadino che getta via anche solo un pacchetto di sigarette vuoto, riprende con garbo questo atteggiamento? Quanti di noi si sarebbero voluti  scagliare con ” educata eleganza” e dirgliene quattro? Anche cinque. Quante volte non siamo addirittura noi stessi a prendere sotto gamba il problema? 

Peppino aveva ragione, quando nel suo famoso dialogo, citava: ” Bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.

Bisognerebbe ri-educare il ragusano alla bellezza, fare in modo che le nuove generazioni prendano esempio da chi sta vivendo il quarto di secolo, invitare le scuole alla pulizia dell’ambiente, a non restare immobile, a rifiutare la rassegnazione e l’abitudine,  perché se le persone “si mettono insieme” possono davvero cambiare le cose.

Parole volte non solo alla sensibilizzazione ed alla scossa del senso civico ragusano, ma anche ad un punto di incontro, in cui la partecipazione e la condivisione fungano da protagonisti. 

La palla passa a noi,  al futuro, per far in modo che pulire l’ambiente non rimanga sempre un  fatto singolare o un evento sporadico: a tal proposito, invia le tue segnalazioni a: puliamoragusa@gmail.com , insieme è meglio.