Una spedizione punitiva che sarebbe maturata fuori città. E sarebbe stata messa in atto da giovani che avrebbero raggiunto il villaggio Jungi da fuori paese ed avrebbero aspettato le “parti” designate, le avrebbero “puntate” con calci e pugni e poi minacciate con colpi di arma da fuoco. Il quadro del grave atto delinquenziale si avvia a comporre. I carabinieri della Compagnia di Modica, con in campo i militari del Nucleo operativo radiomobili ed i colleghi della Tenenza di Scicli, da circa venti ore sono al lavoro per fare piena luce sull’episodio. Non si sono fermati per nulla cercando ogni piccolo particolare che possa condurre alla risoluzione del caso.
Non sarebbero due le autovetture coinvolte, bensì tre. In una si trovavano i giovani presi di mira e nelle altre due gli aggressori. Aggressori che sarebbero arrivati a Scicli, ed al villaggio Jungi in particolare, da fuori città. Nulla trapela sul fatto che si possa essere trattato di giovani provenienti da città vicine e comunque dell’hinterland ibleo o se da fuori provincia. La certezza è la efferatezza dell’attacco sferrato verso le vittime, immortalato in video amatoriali che raccontano, fotogramma dopo fotogramma, il grave episodio. Se di spedizione da fuori provincia c’è stata, il motivo deve essere legato a qualcosa di importante. E qui entra l’ipotesi che si possa trattare di un regolamento di conti legato allo spaccio di sostanze stupefacenti. Come già dicevamo tutto è in itinere.