UNA VERTENZA CHE NON VUOLE ANDARE IN FERIE

Sono trascorsi oltre due mesi da quando la questione ferroviaria era tornata all’attenzione dell’opinione pubblica per il solito ennesimo colpo di scure ai già ridotti treni della tratta Siracusa-Ragusa-Gela. Oggi dobbiamo annotare la situazione di stasi in cui la vertenza giace. Le riunioni tra i rappresentanti delle tre province interessate ed alcuni sindaci, più i sindacati, hanno prodotto una bozza rivendicativa del territorio, volta a ristabilire i treni soppressi e la circolazione domenicale e festive, più alcune fondamentali opere atte a migliorare il trasporto su rotaia nel Sud Est siciliano. Il tutto era collegato alla firma dell’accordo di programma Stato-Regione per la gestione del trasporto ferroviario siciliano, firma che tuttavia non avviene. La stagione estiva è cominciata da tempo, ma noi offriamo un “non servizio” ai numerosi turisti che arrivano alle stazioni alla ricerca dei treni per visitare le nostre zone. La cosa più squallida è che i ferrovieri e la Provincia sono stati lasciati soli. I deputati provinciali di PDL sicilia e PD, che fanno parte della coalizione governativa regionale, non hanno mosso un dito per spingere a che venga concluso l’accordo regione-FS, anzi, come ormai accade da tempo, si tengono lontani da un tema ingombrante e imbarazzante come quello dello stato delle nostre ferrovie. In questi giorni è stato concluso l’accordo tra le provincie di Siracusa e Ragusa e il Trasporto regionale FS, per l’avvio, a partire dal prossimo 8 agosto e fino al 26 settembre, tutte le domeniche, del treno barocco. Questo è un segnale che quando c’è la volontà politica e la costanza, i risultati si raggiungono: anche quello di far riaprire una linea che è stata chiusa la domenica e i festivi. La CUB Trasporti ritiene che proprio in questo momento siano da attuare pressioni su Regione ed FS per sbloccare la situazione e ridare ossigeno alla tratta ferroviaria. La vertenza non può andare in ferie: significherebbe farla cadere nel dimenticatoio… fino ai prossimi tagli.