“I vertici di Unieuro spieghino qual è il piano aziendale e soprattutto quali sono le motivazioni che, nonostante l’annunciata apertura di oltre 40 nuovi punti vendita, sostengono l’intenzione di chiudere i centri di Messina e Siracusa. E’ una decisione paradossale che mette a rischio 50 posti di lavoro”. Lo dice il parlamentare regionale Pd Franco De Domenico che, oggi nel corso dell’audizione dei lavoratori in Commissione Lavoro all’Ars, alla presenza dell’assessore alla Famiglia Mariella Ippolito e dei rappresentanti sindacali Fisascat Cisl di Siracusa e Filcams Cggil di Messina, ha chiesto la convocazione urgente dell’azienda. “I cinquanta lavoratori Unieuro sono a rischio mobilità o licenziamento in Sicilia, dopo oltre 15 anni di lavoro, a causa della decisione dell’azienda di ritirarsi dalla Sicilia, – continua il parlamentare Pd – nonostante il gruppo non stia subendo alcuna crisi economico finanziaria, tanto da progettare l’apertura di nuovi punti vendita nel 2018″.
Sulla questione interviene anche il Movimento 5 Stelle. “Vogliamo capire cosa spinge una multinazionale, con fatturato in crescita e bilanci in attivo, come Unieuro a chiudere due punti vendita su tre in Sicilia per investire altrove. Chiediamo al Governo Musumeci di attivarsi per stoppare il processo di desertificazione industriale in atto nell’Isola e frenare l’emorragia di posti di lavoro, in una Regione fanalino di coda per tasso di occupazione in Italia a causa di politiche del lavoro scellerate e logiche di profitto mordi e fuggi”. Lo dicono la capogruppo del M5S all’Ars Valentina Zafarana, i deputati regionali del M5S Antonio De Luca e Stefano Zito al termine dell’audizione della commissione Lavoro dell’Ars, convocata con all’ordine del giorno la vertenza dei lavoratori Unieuro, alla quale hanno preso parte l’assessore regionale al Lavoro Mariella Ippolito e i sindacati. Sono tre i punti vendita Unieuro in Sicilia; circa un centinaio i dipendenti tra diretti e indotto impiegati nella zona orientale dell’Isola. A Ragusa, Unieuro occupa 25 addetti, a Messina 21 e 28 a Siracusa. A rischio chiusura sono gli stores della città aretusea e di quella Stretto, già interessati dai contratti di solidarietà. “Abbiamo chiesto – proseguono – di convocare un tavolo di concertazione con i vertici di Unieuro alla presenza del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, perché vogliamo chiarezza sulle dinamiche che hanno spinto una multinazionale leader nel settore del commercio elettronico a dire addio alla Sicilia”. “Il Governo – aggiunge Zito – ci dica come intende attrarre nuove investitori in Sicilia, se non riesce a trattenere quelle che operano nell’Isola”. “Vogliamo capire le ragioni alla base della chiusura degli stores – conclude De Luca – perché sarebbe grave se fossero collegate a fattori di inquinamento ambientale”.