UNIVERSITA’ DI CATANIA E CONSORZIO DI RAGUSA: ACCORDO RAGGIUNTO

L’epilogo incoraggiante della lunga vicenda che sin qui ha caratterizzato il percorso della convenzione tra l’Università di Catania e il Consorzio universitario ibleo pone adesso, in una breve prospettiva, l’apertura di un tavolo di confronto per stabilizzare gli operatori precari che nella gestione delle facoltà sono impegnati. Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa, dichiara:  “ Il risultato ottenuto, con la decisione del Senato Accademico, porterà, adesso, alla firma di un accordo che nei fatti garantisce la vita accademica alle tre facoltà (Agraria, lingue e Giurisprudenza) nelle more della costituzione del quarto polo siciliano ed è decisamente un punto di svolta nella vita culturale ed economica dell’intero territorio provinciale. L’esistenza di tre percorsi formativi di grande interesse, non fosse altro per i legami che gli indirizzi universitari detengono con la tradizione culturale dell’area iblea, movimenteranno in modo sensibile l’intera economia provinciale, in modo diretto ed indiretto, con una ricaduta importante sul piano dello sviluppo che bisogna avere la capacità di gestire al più alto livello.n Adesso si dovrà aprire un versante nuovo di interlocuzione che riguarda la stabilizzazione del personale precario al quale bisogna dare certezza di diritti e soprattutto serenità per il futuro.” E sotto questo punto di vista la F.P. CGIL sta predisponendo un’azione di intervento con le parti interessate per dare inizio alla trattativa in modo serrato con l’obiettivo di concretizzare la stabilizzazione. “Avendo avuto notizia dei termini dell’accordo tra ateneo catanese e il Consorzio universitario ibleo -commenta Salvatore Terranova  della F.P. CGIL – ci attiveremo, a breve, a riprendere un discorso avviato per i 53 precari. Ci sono tutte le condizioni legislative e oggi anche di opportunità politica  per giungere ad un obiettivo che per la CGIL è ormai d’obbligo cogliere per il rispetto che dobbiamo a quanti, per dieci anni, si sono impegnati a tenere in vita la realtà universitaria in questa provincia.”