Dopo la conferenza stampa dell’Italia dei Valori tenutasi a Ragusa l’8 settembre 2011 dal titolo “la verità sull’Università. Oltre al danno, la beffa!”, il rappresentante degli studenti di lingue e membro del coordinamento provinciale di IdV, Paolo Pavia torna sull’argomento con un comunicato stampa dal titolo “le verità che fanno male”chiedendo più trasparenza e serietà nella gestione delle risorse destinate all’università di Ragusa.
In tempi di ristrettezze economiche la permanenza delle facoltà nel territorio ibleo è soprattutto una questione economica, per questo motivo correttezza e velocità nell’utilizzo delle risorse divengono fondamentali in questo periodo come non mai.
Inoltre, come noto, con i patti sottoscritti nel giugno 2010 con L’Università di Catania, Ragusa ha ottenuto lo spostamento della sede esclusiva della Facoltà di Lingue e Letterature straniere. Come sottolinea Pavia per non perdere questo risultato bisognerà difenderlo riuscendo anche a trovare una sintonia con quelle che saranno le decisioni prese dall’Ateneo catanese in occasione della prossima riforma strutturale prevista dalla Gelmini.
Farsi carico della centralità e dell’autonomia ottenute con il passaggio della Facoltà a Ragusa rappresenta quindi non solo una grande opportunità per il capoluogo ibleo ma anche un impegno finanziario consistente come l’Idv ha sottolineato in sede di conferenza
L’appello di Pavia è dunque quello di “abbassare i toni rinunciando ad una sterile quanto dannosa polemica” e di realizzare ciò che è in attesa di essere portato a termine come l’apertura della Casa dello Studente, inaugurata già nel maggio 2010 e ancora vuota nonostante il consistente impegno finanziario per la sua realizzazione, o il servizio mensa sospeso per morosità.
Quest’anno infatti, nulla è stato pagato alle imprese di ristorazione che vantano crediti di varie decine di migliaia di euro nei confronti dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario che, a sua volta, lamenta di non aver ricevuto i fondi necessari dalla Regione. Tutto ciò appare incomprensibile dal momento che, come sottolinea Pavia, ogni studente versa all’ERSU, ogni anno, la somma di 85 euro per i servizi e queste somme sono nella disponibilità della Regione Siciliana già ad ottobre di ogni anno.
Quindi “Che fine fanno i denari dei contribuenti? Perché paghiamo per non avere i servizi?”