VAGABONDANDO PER LA CITTÀ

Posteggiare la macchina.

Camminare a piedi per la città di Palermo.

Cosa vedi?

Una città che negli ultimi anni non ha subito alcuna evoluzione interiore, anzi si è imbruttita, i battiti vanno a rilento e sono più le lacrime che i sorrisi.

Le macchina circolano fra le grandi strade e le viuzze, nel caos, fra vigili  fieri della loro divisa. Le pensionate che girano tra un supermercato all’altro in cerca di offerte. I centri commerciale – già ecco la novità – luogo di ritrovo e passeggio.

Il mare, le pianure, i boschi, le montagne i bellissimi monumenti storici: tutto  nel dimenticatoio, si va al centro… bellissima forma di cultura!

I palazzi del centro storico ristrutturati a macchia di leopardo, luogo di ritrovo fra locali e pub notturni: ragazzi senza futuro storditi dalla musica e imbottiti di alcool. Luoghi di  extracomunitari che cercano la loro identità in una città a loro straniera.

Il mercato di Ballarò, il Capo: le solite urla, il solito caos.

Pochi turisti ormai.

Poche le attrazioni per i comuni mortali. I gruppi “nobili” sono circoscritti.

“Club privati” dove non puoi accedere. I ricchi ci sono e non si vedono, i poveri crescono e si vedono. I falsi poveri sono dovunque!

Ognuno  “tira per il suo”, altro che altruismo.

Se ne parla, ma il calore mediterraneo sta sfumando come nuvole trasportate e dilaniate da un vento strano, né scirocco, né maestrale.

Offuscata dalla crisi, pochi sono i sorrisi.

E alla domanda “Come va?” la maggior parte risponde “Si sopravvive”.

I passi si fanno sempre più veloci, perché non c’è altro da vedere se non manifestazioni di protesta e bandiere, di chi sa quale gruppo, che sventolano nei grandi palazzi governativi.

Una città vecchia senza saggezza, né virtù, dove se vuoi fare qualcosa non puoi farlo perché nessuno  ha certezze e senza queste si ha paura e diffidenza.

Peccato…. un vero e proprio peccato!

Rassegnarsi. Qualcuno dice di no, ma una noce sola non può far rumore., così come disse qualcuno prima di essere eletto.

Lenta e pigra, sempre più pigra, si adagia nella sua povertà e miseria, aspettando la manna dal cielo che, ovviamente, non arriverà mai.

Fotografando la città in bianco e nero sembra che sia la stessa di 60 fa.