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Vandalizzata a Ragusa la stele del Posto di Blocco 452 :Vernice rossa con la scritta “FASCI”
15 Apr 2025 08:31
Ancora un oltraggio alla memoria dei caduti del 10 luglio 1943: la lapide imbrattata con una scritta offensiva. L’Associazione Lamba Doria presenta denuncia, l’indignazione corre sui social.
Un gesto ignobile contro la memoria
È accaduto ancora. Nel silenzio di un sabato pomeriggio, lungo la provinciale Ragusa–Marina, un altro schiaffo alla storia e alla memoria collettiva è stato inferto al monumento che commemora i soldati caduti al Posto di Blocco 452, trucidati il 10 luglio 1943 durante lo sbarco alleato. Stavolta, ignoti hanno deturpato la stele con una scritta in vernice rossa: un laconico, brutale “FASCI”, vergato sulla lapide che ricorda uomini caduti nell’adempimento del dovere.
Un monumento già colpito in passato
Non è la prima volta che quel luogo, intriso di dolore e memoria, viene preso di mira. Già nel 2018, la fotoceramica raffigurante i soldati venne infranta da mani ignote. Ora il gesto si ripete, con un’aggravante che lascia attoniti: una scritta dal sapore politico, mossa da ignoranza o malafede, che infanga la memoria di soldati privi perfino di una sepoltura degna.
Il dolore di una famiglia, l’oltraggio a una comunità
Quel luogo non è solo un sito storico. È una “dimora simbolica” per Giuseppe Rinaldi, uno dei caduti, mai più ritrovato. Suo figlio, che non conobbe mai il padre, ha contribuito alla realizzazione della stele, scoprendo solo in età avanzata dove l’uomo perse la vita. Oggi quel dolore viene rinnovato da un atto vile, privo di pietà, che ha riaperto ferite mai rimarginate.
Parole dure da parte dell’Associazione Lamba Doria
A denunciare l’accaduto è l’Associazione Culturale Lamba Doria, che ha istituito quel sito come uno dei tre luoghi della memoria in provincia di Ragusa. Il presidente Alberto Moscuzza è netto:
“Questo è sinonimo di ignoranza e pura viltà. Mi auguro che non si tratti di un gesto organizzato ma isolato. Resta un insulto intollerabile ai nostri Caduti.”
Anche Salvatore Marino, referente provinciale del sodalizio, esprime indignazione:
“Non si ha più rispetto neppure per i morti. Quel monumento può essere restaurato, ma il dolore inflitto alle famiglie resterà indelebile.”
Il sindaco Cassì: “Un’offesa alla memoria collettiva”
Il primo cittadino di Ragusa, Peppe Cassì, è intervenuto sull’accaduto definendolo “un gesto isolato, ma da condannare con fermezza”. Aggiunge:
“Fa male vedere la lapide danneggiata ancora una volta. Ma la memoria della comunità è più forte dell’ignoranza di uno sconsiderato.”
Una ferita aperta nella storia
Il Posto di Blocco 452 è da anni teatro di commemorazioni solenni, appuntamento fisso per autorità e cittadini durante le celebrazioni dello sbarco alleato. Una presenza viva nella coscienza storica del territorio. E proprio per questo, oggi più che mai, il gesto vandalico assume contorni gravi, inquietanti, che pongono domande sul senso della memoria in un tempo che sembra aver perso la bussola del rispetto.
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