Venute meno le esigenze cautelari, torna libero il dottor Nicosia.

Scarcerati tutti gli indagati finiti ai domiciliari a seguito dell’inchiesta :Vasi comunicanti”. E’stato lo stesso giudice per le indagini preliminari che aveva disposto le misure, a revocarle “per cessate esigenze cautelari”. Tornano in libertà i direttori delle Unità operative complesse di Cardiologia dei Policlinici universitari di Catania, Corrado Tamburino, Messina, Antonio Micari, di Siracusa, Marco Contarini e Ragusa, Antonino Nicosia, assieme ad altre 5 persone che rappresentavano sul territorio le aziende distributrici dei presidi medici, per un presunto sistema di corruzione relativo alla fornitura di stent. Erano accusati a vario titolo, in concorso, di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale e corruzione.

Interrogatorio di garanzia per il dottor Nicosia

Sul versante ragusano, il dottor Antonino Nicosia, in sede di interrogatorio di garanzia, non si era avvalso della facoltà di non rispondere; aveva  prodotto all’attenzione del gip e della pubblica accusa documenti e risultanze di indagini difensive attraverso i suoi legali, gli avvocati Mimmo Barone e Maurizio Catalano presentando istanza di revoca. I suoi legali si erano rivolti contro il provvedimento che disponeva gli arresti domiciliari, anche al Tribunale del Riesame e l’udienza, ad oggi, non è stata ancora fissata. I due avvocati in merito alla posizione del dottor Nicosia precisano “che a seguito di cospicua produzione di prove documentali, nonché intensa attività di investigazione difensiva, è stata fornita dimostrazione della logica impossibilità di condotte riconducibili all’assunto accusatorio, quanto meno, a carico del Dottore Nicosia” e che “lo stesso giudice per le indagini preliminari, in coerenza col Pubblico ministero, non esclude ed anzi prospetta un’anticipata e, ovviamente, favorevole definizione del procedimento, in esito al completamento dell’indagine”. 

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