Versalis, incontro a Roma, i sindacati: “Nessun intervento della Regione. Tavolo deludente”

Le recenti discussioni sulla trasformazione e riconversione dei siti produttivi di Versalis, affrontate al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, hanno messo in evidenza preoccupazioni significative per il futuro industriale di Ragusa e di altri importanti poli produttivi italiani.

Nora Garofalo, segretaria generale di Femca Cisl, ha espresso il bisogno di garanzie sui tempi e gli investimenti di Eni, per evitare uno scenario incerto durante il passaggio alle nuove tecnologie. Salvaguardia dei livelli occupazionali, sia per i lavoratori diretti che per l’indotto. Un approccio specifico per ogni sito, inclusa Ragusa, per non compromettere la vocazione industriale dei territori.

Secondo la Garofalo, la riconversione deve essere accompagnata da un protocollo condiviso che garantisca chiarezza sugli investimenti e sul futuro dei lavoratori. Ha anche sottolineato l’importanza di evitare che Eni abbandoni progetti cruciali, come già accaduto in passato. Per Ragusa, il quadro rimane incerto, con l’annuncio della chiusura dello stabilimento il 31 dicembre senza alternative concrete.

Le critiche di CGIL

Il segretario generale della CGIL Sicilia, Alfio Mannino, ha definito l’incontro romano “deludente” e ha evidenziato la mancanza di una strategia chiara: Eni ha fornito solo dichiarazioni di intenti senza dettagli operativi concreti. Inoltre, è stata evidenziata la “Politica dei due tempi“, ovvero la chiusura dei siti è imminente, mentre le soluzioni per il futuro restano vaghe. Inoltre, l’assenza di rappresentanti della Regione Siciliana, nonostante il rischio della perdita di migliaia di posti di lavoro, è stata notata.

Preoccupazioni per il futuro

L’assenza di una strategia definita e di un impegno istituzionale forte pone in pericolo non solo i posti di lavoro, ma anche il tessuto economico e sociale delle aree interessate, come Ragusa e Priolo. La richiesta dei sindacati è chiara: un piano che garantisca la transizione ecologica e la sostenibilità occupazionale, senza lasciare i territori privi di prospettive.

Le rezioni politiche: le critiche dell’on. Dipasquale

“Una vertenza importante come quella che riguarda Eni e la riconversione dello stabilimento a Ragusa, che vede coinvolte centinaia e centinaia di famiglie, non può essere sottovalutata dalla Regione e dal presiedente Schifani che non partecipa ai tavoli convocati dal Mimit non dando supporto e non battendosi per chi vede incertezze sul proprio futuro”. A dichiararlo è il deputato del Pd all’Ars Nello Dipasquale riferendosi al tavolo convocato ieri dal Ministero delle imprese e del Made in Italy a Roma per discutere della chiusura annunciata dello stabilimento di Versalis Eni di Ragusa il 31 dicembre.

“Il 31 dicembre, se non si troverà la soluzione, questi lavoratori si ritroveranno in mezzo ad una strada. Chiedo che il presidente della Regione si occupi della questione e che si faccia portavoce, con Giorgia Meloni, di questa vertenza, non possiamo assistere a tutto questo senza che nulla venga fatto e Schifani, davanti a tutto questo, non può essere latitante“.

Versalis, Pogliese e Sallemi (FdI): “Per Priolo e Ragusa linea della riconversione: governo attento e presente”

Di opinioni diametralmente opposta, invece, i senatori Pogliese e Sallemi, che dichiarano:

“Il tavolo tenuto con Eni e sindacati e convocato con tempestività dal ministro Urso ha fornito delle prime indicazioni utili a comprendere il futuro degli stabilimenti di Ragusa e Priolo. Futuro che, come annunciato da Versalis, andrà nella direzione della riconversione. Un paletto quindi importante e imprescindibile per tutelare, come nostra intenzione e come esplicito obiettivo del governo Meloni, il futuro occupazionale dei dipendenti Versalis e di tutto l’indotto.

Si tratta di un primo passo importante e a stretto giro ci si concentrerà su tavoli regionali in grado di analizzare in maniera capillare il piano di investimenti e i cronoprogrammi dell’azienda. Il ministro Urso ha dato dimostrazione pragmatica della volontà di non perdere investimenti nodali per il sud est siciliano e noi continueremo a portare la voce del territorio nei successivi confronti con Eni. Adesso è il momento, da parte di tutti, della responsabilità evitando strumentalizzazioni di sorta, registrando invece positivamente l’apertura di un confronto e di un percorso di riconversione. Siamo consapevoli di essere in una fase cangiante e mutevole per il mercato delle fonti energetiche ma l’obiettivo principale è scongiurare la de industrializzazione e proseguire nella transizione tutelando i lavoratori”

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