Versalis, la proposta di Legambiente: riconvertire il sito per la produzione di bioplastiche

La chiusura dell’impianto Versalis di Ragusa, produttore di polietilene, ha lasciato un vuoto economico e occupazionale che richiede soluzioni concrete e innovative. Finora, le promesse di riconversione da parte di ENI si sono limitate a ipotesi vaghe, come centri di ricerca per il riciclo meccanico o la produzione di oli vegetali, senza però alcuna garanzia di attuazione. Il circolo Legambiente di Ragusa ha effettuato una proposta che potrebbe divenire una concreta opportunità, salvando così il sito ma rendendolo “altro” rispetto a quanto già esistente.

L’opportunità delle bioplastiche: il ruolo di Novamont

Legambiente propone un’alternativa strategica e sostenibile sarebbe sfruttare le competenze di Versalis, ora proprietaria di Novamont, leader mondiale nel campo delle bioplastiche con il marchio Mater-Bi. Novamont ha già dimostrato un impegno nel promuovere modelli di innovazione partecipata, ad esempio con Mater-Agro, che coniuga agricoltura e industria per lo sviluppo di bioprodotti biodegradabili e a basso impatto.

La serricoltura iblea e il problema delle fumarole

Nel contesto locale, la serricoltura della provincia di Ragusa soffre da anni del problema delle fumarole causate dalla combustione dei residui vegetali, aggravata dall’uso di clips e fili in plastica non riciclabili. La soluzione proposta da Legambiente è l’introduzione di materiali biodegradabili come fili e clips realizzati in Mater-Bi, già disponibili sul mercato ma prodotti nei Paesi Bassi.

Grazie alla disponibilità della Regione Siciliana a finanziare l’uso di questi materiali attraverso il PSR (Piano di Sviluppo Rurale), si apre una possibilità concreta per una transizione verso pratiche agricole più sostenibili. La decisione finale dipenderà dal prossimo comitato di sorveglianza del PSR.

Riconversione dello stabilimento di Ragusa

Un progetto ambizioso ma realizzabile sarebbe quello di riconvertire lo stabilimento di contrada Tabuna per la produzione di bioplastiche e materiali biodegradabili destinati al settore serricolo. Questo impianto potrebbe integrarsi con gli stabilimenti Novamont già esistenti in Italia ed Europa, creando occupazione diretta e nell’indotto, una filiera produttiva locale per materiali biodegradabili, riducendo la dipendenza dall’estero e un punto di riferimento per il settore agricolo ibleo, incentivando una transizione green necessaria e conveniente.

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