VICENDA LICCIARDI E PRESA DI POSIZIONE CONFSAL

In riferimento a certe notizie apparse sulla stampa e alla sponsorizzazione della Confsal, la Segreteria Confederale precisa quanto segue.

Gli accertamenti dell’ Ispettorato del lavoro sono tutt’altro che novità, dato che l’organismo accertatore, lungi dall’avere ancora emesso ingiunzione, sanzione o intimazione di pagamento alcuna, si è limitato a registrare (come suo preciso ed ineluttabile compito) il contenuto della denuncia presentata dalla Licciardi: niente di nuovo rispetto a quanto denunciato sin dal mese di aprile 2010, niente di nuovo rispetto a quanto dedotto in seno ai giudizi pendenti avanti il competente Giudice del Lavoro del Tribunale di Ragusa, nulla di nuovo rispetto a quanto sbandierato ai quattro venti.

In particolare su:

·         “Lavoro nero dall’ottobre 1998 al Febbraio 2000”: ciò è falso in quanto il rapporto dell’ex dipendente con la Cgil non si configurava come rapporto di lavoro dipendente subordinato. Altresì, all’epoca dei fatti, chi si occupava del personale era proprio Tommaso Fonte,  responsabile di organizzazione , compagno della ex dipendente.

·         “Irregolare inquadramento contrattuale dall’ottobre 2002, retribuzione inferiore ai minimi contrattuali;”: strano contestare ciò oggi , quando proprio dall’ottobre 2002 la stessa ex dipendente diventò Segretaria confederale e il suo compagno Segretario generale della Cgil di Ragusa..

·         “Mancata liquidazione delle indennità dovute in occasione della cessazione del rapporto di lavoro e mancata liquidazione del T.F.R”: la CGIL all’epoca dei fatti decise di sospendere il TFR compensandolo con le retribuzioni indebitamente percepite dal 1 settembre al 23 dicembre 2009, periodo in cui percepiva lo stipendio dalla CGIL e  la doppia indennità dalla Regione Siciliana in quanto ancora consigliera di  Pari Opportunità, pur essendo rientrata a lavorare presso la Cgil.

 

Quanto  alla richiesta di  dimissioni del Segretario Generale, proveniente dalla Confsal, è quanto meno inopportuna ed irricevibile.

Premesso, infatti, che le dimissioni del Segretario Generale possono essere richieste dal Direttivo o al massimo da ciascun singolo iscritto, non si vede come le stesse possano essere richieste dalla “concorrenza”, che nell’essere a dir poco pretenziosa al riguardo, commette l’ulteriore atto di presunzione di conoscere la verità sulla questione Licciardi.

Si consideri, peraltro, che le false accuse di lavoro nero, di inquadramento deteriore e quant’altro, attengono a periodi in cui alla guida del sindacato ragusano era non già l’odierno Segretario della Cgil, bensì l’attuale compagno della Licciardi o addirittura chi lo ha preceduto nella carica.

La richiesta in questione, pertanto,  non coglie affatto nel segno.