Il capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Ragusa, Mario D’Asta, replica alla dichiarazione del sindaco Piccitto che ha lanciato la sfida della mozione di sfiducia. “Apprendiamo da notizie stampa diffuse oggi – dichiara D’Asta – che Piccitto, forse ancora inebriato dalle serate natalizie, rilancia, ancora una volta, come al tavolo da gioco, sfidando i consiglieri di opposizione e dissidenti del suo stesso movimento, a presentare la mozione di sfiducia. A nostro avviso il sindaco di Ragusa dovrebbe prendere autonomamente la decisione di dimettersi dopo tre anni e mezzo di flop e azioni amministrative pari a zero. Essere sfiduciato non è mai dignitoso poiché significa che i cittadini, tramite i propri rappresentanti in Consiglio, dichiarano il fallimento amministrativo e politico di un progetto. Ma visto che Piccitto, non avendo più la maggioranza e non dimettendosi, dimostrando così di tenere più alla sua poltrona piuttosto che al futuro della città, vuole essere sfiduciato, lo informiamo che il Pd già da tempo ha ribadito la necessità di mandare a casa questo sindaco e che lo stesso partito ha già stilato un documento con all’ordine del giorno proprio la “costruzione della sfiducia”. E anche prima delle vacanze natalizie abbiamo ufficializzato questa nostra posizione in Consiglio comunale. Ci rammarichiamo che il sindaco non sia stato avvisato per tempo e che, come sempre, non lo abbia appreso personalmente visto che non è quasi mai presente alle sedute del civico consesso. Noi, al contrario, non abbiamo alcun attaccamento alla poltrona perché vogliamo bene alla città e vogliamo il bene della città. Siamo pronti ad andare a casa e a staccare la spina. Il dubbio ci viene invece proprio su Piccitto che ha anche perso la maggioranza e tuttavia minimizza venendoci a raccontare che la bocciatura dei bilanci si argina facilmente lavorando in dodicesimi. Tradotto, significa che a Ragusa non ci può essere alcuna progettualità. Piccitto, dunque, vuole navigare a vista, tra l’altro pratica difficile per una amministrazione miope. Ci auspichiamo, adesso, che tutti i consiglieri, a cominciare innanzitutto dai gruppi delle opposizioni, continuando con quelli che hanno abbandonato la maggioranza, e finendo ai responsabili grillini in dissenso, siano coerenti e consequenziali alle posizioni dure, aspre e critiche prese finora, e firmino, perciò, la mozione di sfiducia poiché necessitano minimo 12 sottoscrittori. Diversamente vorrà dire che protestano, criticano ma poi al momento di assumersi responsabilità importanti e fare scelte decisive, e pertanto abbandonare il proprio scranno non ci stanno. E ciò non renderebbe onore né ai consiglieri, né alla buona politica. Noi siamo in campo, la città ci chiede di porre fine a questa amministrazione, non ci tireremo certo indietro. C’è l’opportunità vera di mandare a casa questa amministrazione incapace ed improduttiva. Non possiamo sprecarla. Ma non dipende solo dal Pd. Adesso la parola spetta agli altri”.
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