Un uomo di 33 anni di origine tunisina deve rispondere di violenza sessuale e maltrattamenti aggravati nei confronti della moglie. Dai racconti di alcuni testimoni, dalle denunce presentate dalla donna, documentalmente riscontrati anche in alcuni verbali di pronto soccorso, emergerebbero le botte, le minacce violente anche con un coltello in mano, angherie, e poi un cavo stretto attorno al collo, la costrizione a subire atti sessuali, fatti confidati dalla donna ai famigliari.
Le violenze sarebbero state assistite anche dai figli della coppia. Questi elementi hanno portato la pubblica accusa ritenere perseguibile l’uomo e il giudice per le indagini preliminari lo ha rinviato a giudizio dopo che la Procura generale di Catania, ha avocato a sé il caso a seguito dell’opposizione alla richiesta di archiviazione promossa dalla presunta parte offesa. La donna oggi si è costituita parte civile davanti al gip, attraverso l’avvocata Irene Russo. Il legale dell’uomo, l’avvocato Massimo Garofalo ha chiesto che il suo assistito venga ammesso al rito abbreviato che verrà discusso a maggio del 2025. Nel frattempo marito e moglie vivono in due luoghi diversi.