«Denuncio pubblicamente i governi Gentiloni e Renzi del fallimento totale delle politiche sull’immigrazione. I due esecutivi vantano un triste primato e una chiara responsabilità morale: le migliaia di sbarchi sulle coste siciliane avvenuti senza il sostegno dell’Unione europea. È una situazione inaccettabile. Bisogna agire presto per invertire questa esecrabile tendenza. L’ignavia, che è un peccato capitale, in politica diventa un errore storico. Il cui peso, purtroppo, ricadrà sulle generazioni future».
Così il senatore Giovanni Mauro, vicepresidente della 14ª Commissione permanente delle Politiche dell’Unione europea, in occasione della visita della delegazione della Cosac a Ragusa e Pozzallo, in programma domani, venerdì 5 maggio e sabato 6 maggio 2017.
I delegati della Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell’Unione dei parlamenti dell’Unione europea incontreranno nel Sud Est siciliano i rappresentanti istituzionali, della società civile e delle organizzazioni non governative presso la Prefettura di Ragusa e all’Hotspot di Pozzallo.
«In questi anni – afferma il senatore Mauro – l’Italia e la Grecia sono stati i paesi più esposti agli sbarchi. Purtroppo, l’Europa non si è occupata della gestione collegiale della questione dei migranti. Ma oggi non possiamo più agire da soli. Dobbiamo operare sotto l’egida dell’Unione europea. Il tema all’ordine del giorno è relativo alla ripartizione delle quote dei migranti. La prospettiva dell’Italia e dell’Europa è una prospettiva mediterranea. L’Italia rappresenta il Sud d’Europa e sicuramente il Nord dell’Africa. In tema di migranti, chiediamo da tempo al governo Gentiloni di far sentire all’Unione europea, in maniera forte e chiara, la propria voce. Purtroppo, oggi l’Europa ci appare lontana. Giorgio La Pira considerava il Mediterraneo un’estensione del Lago di Tiberiade. Sosteneva che il Mediterraneo rappresentasse una grande piazza dove potevano incontrarsi tutti i popoli dei paesi bagnati dal Mare Nostrum. Com’è noto, Giorgio La Pira è nato a Pozzallo, in una città che è diventata simbolo degli sbarchi dei migranti».
Per il senatore Mauro, «oggi si confrontano due continenti. Quello europeo con quello africano. Si tratta non solo di due aree geografiche. Ma dell’incontro di due paure. Da un lato, il terrore quotidiano vissuto dai migranti. Che fuggono dalla fame, dalla guerra e dalla persecuzione. D’altro canto, la porta dell’Europa: la Sicilia. Che da sola, con il sostegno disattento dello Stato e dell’Europa, affronta la tragedia quotidiana degli sbarchi.
Ma, a fronte di queste due paure, allora, non si può rimanere generici, non si possono semplicemente dare attestati di solidarietà, non si possono recitare poesie: bisogna agire. In primo luogo, occorre sicuramente rilevare l’elemento del bisogno umanitario che si sta consumando nel continente africano. In secondo luogo, bisogna intervenire nello scacchiere politico di quel continente. È arrivato il tempo di gestire la questione migranti a livello europeo. Non si può più intervenire come Stato italiano. Quella politica è risultata fallimentare. Inoltre, spiace sostenerlo, ma bisogna registrare, ancora una volta, l’atteggiamento ondivago di Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Sul tema dei migranti, il ministro degli esteri comunitario non è riuscita ad assolutamente ad incidere. Infatti, purtroppo, abbiamo continuato a piangere i morti del Mediterraneo».
Il senatore Mauro sottolinea che «in Sicilia, e nella terra ragusana in particolare, operano uomini e donne che si svegliano durante la notte per soccorrere sulle spiagge i bambini che muoiono annegati. Essendo ragusano, parlo di questi drammi che conosco personalmente. Ma è finita la fase della mera indignazione. È arrivato il tempo della decisione. Occorre affrontare e risolvere il tema dei migranti. Non è possibile tollerare il fatto che migliaia di uomini, donne e bambini debbano essere costretti a lasciare la propria terra per andare incontro alla sofferenza e alla morte. Il buonismo di facciata e le operazioni emergenziali non possono risolvere il dramma dei flussi migratori».
«A conclusione della due giorni – sostiene il senatore Mauro – sarà redatto un documento che parte da Ragusa per giungere al tavolo del prossimo G7 di Taormina, in programma il 26 e 27 maggio prossimi».