Politica

Vittoria, dopo l’assoluzione di Moscato. Il sindaco Aiello ribadisce: “Sono i responsabili dello scioglimento”

Vittoria, il giorno dopo l’assoluzione dell’ex sindaco Giovanni Moscato. È il tema del giorno, l’argomento con diverse chiavi di lettura.

Esulta il popolo del centrodestra e numerosi esponenti della società civile e del mondo associativo. Molti coloro che ripetono che le accuse a carico di Moscato erano manifestamente infondate e che l’intero castello delle accuse che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale si è sfaldato davanti alle sentenze del giugno scorso, che hanno mandato assolto l’ex sindaco Giuseppe Nicosia e altre persone coinvolte nell’inchiesta Exit Poll.

Altri – e tra questi anche l’attuale sindaco Francesco Aiello, ritiene invece che le assoluzioni non cambiano in nulla l’impianto dell’ispezione della Prefettura che ha portato allo scioglimento che è stato deciso e firmato da un ministro di destra, quale Matteo Salvini.

Numerose, in questi giorni, le prese di posizione e i commenti, tutti nella comune consapevolezza che le sentenze e questa fase della storia segnano un punto di svolta per la vita della città.

Salvatore Sallemi: “Chi ha sciacallato su Giovanni Moscato deve chiedere scusa”

Il senatore Salvatore Sallemi, che fu capogruppo in consiglio comunale nei due anni della sindacatura Moscato, guidando la lista civica del sindaco, afferma: “Al fratello, all’amico, al politico lungimirante, al sindaco integerrimo Giovanni Moscato va il mio più grande abbraccio. La notizia della sua assoluzione mi riempie di gioia e rende giustizia a un uomo che ha pagato un prezzo altissimo sotto il profilo umano e politico. Con lui ha pagato una comunità politica e la città di Vittoria. Oggi Giovanni riprende il suo onore e sono stato certo sin dall’inizio della sua totale estraneità alle accuse. Chi ha sciacallato su Giovanni adesso deve chiedere scusa: gli avvoltoi che con insana sete di rivalsa hanno sputato veleno per anni e brindato allo scioglimento del Comune ora facciano un esame di coscienza. Oggi è il giorno della gioia ma anche dell’amarezza per le enormi possibilità che Vittoria ha perso con la privazione di un sindaco come Giovanni Moscato. Ci sarà modo di capire molti passaggi sullo scioglimento e approfondire”.

Daniele Gentile, rappresentante Rsu della UGL auspica “una giustizia riparativa che, sebbene non potrà mai essere congruamente risarcitoria rispetto ai dolori, agli affanni ed alla perdita di prospettive di una intera classe dirigente e di chi aveva creduto (e credo ancora creda) in loro, ha oggi il dover di capire fino in fondo quali furono le cause e gli interessi che portarono a fuorviare (nel migliore dei casi) importanti Istituzioni, unitamente ai loro rappresentanti, per interrompere, con inspiegabile durezza, il percorso di un progetto politico, sociale ed amministrativo sognato da due giovani amministratori”.

Di parere diverso il sindaco Francesco Aiello. Il primo cittadino ribadisce la sua posizione. A suo parere, l’amministrazione di centrodestra è comunque responsabile dello scioglimento. “Il Comune – afferma Aiello – è stato sciolto per loro precisa e documentata responsabilità. I danni arrecati alla città sono incalcolabili. Detto questo, poiché siamo diversi rispetto al loro modo di intendere la vita, non posso che compiacermi dell’esito giudiziario del processo di Moscato. Il tribunale si è pronunciato. Le sentenze non si discutono. La politica non è odio mortale. Sino a questo punto”. Aiello ha sottolineato che “in 15 anni ne sono state fatte contro la città di tutti i colori. E non posso dimenticare i loro tentativi di fare sciogliere il Comune quando il sindaco era Aiello. C’era il Governo di Centro Destra allora che respinse la richiesta della destra vittoriese del tempo. Destra spregiudicata e cinica che poi inciampò nello scioglimento.  Lo scioglimento fu deciso da un governo di Centro Destra che deliberò sulla base di una indagine prefettizia. Dopo di che, assolti o non assolti da reati penali, essi rimangono i responsabili del disastro dello scioglimento”.