L’Italia è alle prese con una nuova stagione di odio, che dilaga sui social network, nelle piazze e negli stadi. Tra persone di colore e altre prese di mira solo perchè hanno una sessualità giudicata diversa, uno dei principali bersagli è diventata anche la Senatrice Liliana Segre, 89 anni, supravvissuta all’olocausto e ai campi di sterminio nazisti e oggi presidente della commissione monocamerale di controllo per combattere il razzismo, l’antisemitismo e ogni forma di istigazione all’odio, istituita proprio su sua mozione in seguito alla denuncia dei messaggi di odio pervenutele. La Senatrice Segre vive ora sotto scorta, perchè molti italiani, invece di custodire il tesoro di racconti e memorie di cui è testimone diretta, preferiscono massacrarla verbalmente, al punto che dei militari sono stati chiamati a proteggerla.
Anche Vittoria, come molte città d’Italia, è costretta a fare i conti con frasi denigratorie e avvenimenti di “cronaca nera” che l’hanno resa tristemente famosa per comportamenti improntati all’odio. Per questo, come associazione èVviva, vogliamo dare alla società ipparina la possibilità di dimostrare il contrario, e cioè di ribadire che la maggior parte delle persone vittoriesi è accogliente e generosa, e che questa città è culla di una cittadinanza onesta che da sempre si è messa in prima linea per difendere i diritti di tutti e di tutte, a prescindere da sesso, razza, colore o religione.
Per tale ragione abbiamo lanciato la petizione ( http://chng.it/VxzMFmBqRH) per chiedere che venga concessa la cittadinanza onoraria vittoriese alla sen. Segre. Si tratta, naturalmente, di un gesto puramente simbolico, ma che, unito a quello di altri comuni in tutta Italia che stanno avanzando la stessa richiesta, dimostra il volto di una nazione unita nel dire no all’odio che avanza e che si pone l’obbligo morale di resistere dinanzi al naufragio della coscienza civica.
Invitiamo tutti a sottoscriverla e a diffonderla, e tutte le realtà associative presenti sul territorio ad aiutarci in questa sfida di civiltภprecisando che non è solo una battaglia dell’associazione èVviva ma di tutti coloro che non ci stanno a sentirsi affibbiare l’etichetta di razzista. Scegliendo di avere come nostra cittadina onoraria la Sen. Segre, simbolo di chi sogna ancora, nonostante tutto e nonostante l’età, un’Italia diversa, mettiamo alla porta ogni forma di rabbia e discriminazione.
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