VITTORIA. L’UDC LASCIA LA MAGGIORANZA

L’UDC ipparino spiega ai cittadini tutti le ragioni della «mancata convergenza» e la stessa permanenza dei propri membri alla maggioranza.

Salvo Barrano parte proprio dal giugno del 2011, periodo in cui, in sincronia con il ballottaggio per l’elezione del Sindaco, «il PD e l’UDC sottoscrissero un accordo programmatico concernente la futura attività del Sindaco per ciò che riguardava le iniziative da assumere ai fini di incentivare lo sviluppo economico della Città.Con il suddetto accordo venivano inseriti nel programma del Sindaco diversi punti proposti dall’UDC attinenti:

–          Alla riorganizzazione dei mercati;

–          Al riordino delle attività commerciali, ambulanti e a posto fisso, attraverso l’adozione del regolamento dei mercati rionali;

–          Alla lotta all’abusivismo commerciale;

–          Alla programmazione di attività finalizzate allo sviluppo della frazione di Scoglitti;

–          Alla riorganizzazione delle municipalizzate;

–          Allo sviluppo delle attività artigianali attraverso il potenziamento delle zone ad esse destinate».

L’UDC, in linea con l’accordo pattuito, presentò nel settembre 2011 il suo progetto di riorganizzazione del mercato ortofrutticolo, poi esaminato dalla maggioranza durante il mese di novembre.

In sede di verifica di maggioranza (nel gennaio 2012) venne stabilito di inserire i primi due punti sopraelencati tra le “priorità” da realizzarsi nel 2012.

Inoltre si chiarisce come l’UDC « a seguito dell’inerzia della maggioranza e della conseguente mancata adozione di appositi atti amministrativi, nel mese di giugno scorso chiese al PD e al Sindaco un incontro teso alla verifica della reale convergenza sull’accordo programmatico sottoscritto.

Dopo due incontri bilaterali tra il PD e l’UDC venne deciso di demandare ad apposite commissioni interne ai partiti l’esame dei due progetti concernenti la riforma del mercato ortofrutticolo e la disciplina del commercio su aree pubbliche.Il PD ha subito posto delle pregiudiziali su punti per l’UDC qualificanti e fondamentali dei progetti precludendo, di fatto, ogni ulteriore proseguimento del confronto.

Risulta evidente che, nonostante la riconosciuta e tardiva presa d’atto da parte del PD, nel luglio scorso, dell’importanza delle tematiche, non si è riscontrato alcun punto di convergenza tra le due impostazioni progettuali.»

Con una la lapidaria e significante chiusa Barrano dichiara:«la mancanza di convergenza sull’accordo programmatico fa venire meno, oggi, ogni ragione politica in ordine alla permanenza dell’UDC nella maggioranza».