VITTORIA: MANIFESTAZIONE CONTRO UN SISTEMA VESSATORIO

Manifestazione interessante e affollata dai movimenti politici e culturali. Solo movimenti, associazioni e sindacati. E i comuni vittoriesi? Dov’erano? Pochi cittadini presenti. Passivi, vogliono tutto e subito.

La Cna assieme alle altre organizzazioni di categoria scendono in campo per sostenere una battaglia con lo scopo di ridare alla città la giusta e legittima dignità contro uno spietato e brutale sistema di riscossione e il vittoriese fa spallucce e preferisce starsene in disparte. Sicuramente il cittadino non avrà colto il senso della manifestazione: finalmente ieri sera non è stata una passerella politica, anzi sul podio non erano presenti i politici ma organizzazioni sindacali spronati dalle lamentele e dalle disgrazie dei vittoriesi e uniti senza predominanze di colori politici per lottare contro un vile sistema tecnocratico. Eppure voi vittoriesi non vi siete presentati, ingrati non avete apprezzato chi ha accolto la vostra richiesta d’aiuto.

Una manifestazione da apprezzare, per l’appunto perché finalmente non eravamo rappresentati da politici e sappiamo bene che opinione la gente ha oggigiorno della politica ma organizzata da gente comune che si è fatta portavoce della disperazione della gente. Hanno parlato imprenditori, disoccupati, esponenti sindacali tutti a difesa del cittadino.

 

Tanti i problemi affrontati: le imprese siciliane attendono che la giunta regionale deliberava la proroga della moratoria CRIAS per le imprese artigiane siciliane che avevano contratto mutui per investimenti. Questa agevolazione richiesta più volte è ottenuta non per sensibilità politica ma per la tenace e coriacea volontà della Cna. Si  deve attendere l’ennesimo atto sconsiderato di qualche piccolo imprenditore artigiano? Perché tanto tempo per un atto nei fatti formale? Lo sapete, voi vittoriesi che le domande presentate dopo un certo periodo possono essere rigettate proprio per la mancanza di questo decreto attuativo? E ancora Giorgio Stracquadaino della Cna: La morte del sig. Guarascio oltre a lasciarci un dolore immenso ci dice con estrema chiarezza in quale modello di sviluppo certe scelte politiche rischiano di spingere interi territori. Non c’è più la politica dei due tempi, prima il rigore e i sacrifici poi la crescita, con cui hanno cercato di convincerci. Ora ci chiariscono che è dalla purificazione, dalla igiene sociale del rigore che nasce “la nuova economia”. Il disastro economico e civile di Vittoria, della provincia di Ragusa, della Sicilia, sta diventando una “grande occasione”. La disoccupazione che sfiora il 41% e tutto ciò che vale messo all’asta a prezzi stracciati, sono la “grande opportunità economica” per i gruppi finanziari organizzati ma anche per la criminalità organizzata. Investimenti a basso costo e lavoro sottopagato. La parola d’ordine è bloccare questa “austerità”, impedendola in modo civile e democratico, perché crea solo mortificazione e disperazione sociale. Questi comportamenti vanno denunciati, vanno fermati, non possono essere considerati mezzi per far ripartire l’economia. La politica se vuole riconquistare il suo ruolo deve avviare da subito processi che intanto sospendano e poi regolino il modello di riscossione. Solo così il sistema Vittoria, il modello Ragusa potranno ritornare ad essere un punto di riferimento”.

Antonio Prelati presidente Ascom Vittoria: “Non possiamo non sottolineare che questa protesta  contro i sistemi utilizzati dall’ex Serit, oggi Riscossione Sicilia, promossa da Confcommercio e da Cna, quindi dalle associazioni di categoria che su questo fronte sono volute scendere in campo in maniera forte, non può essere che il primo atto di una azione di mobilitazione che vogliamo diventi molto più estesa. Una presa di posizione molto forte che vuole puntare il dito contro le metodologie sbagliate che si accaniscono contro le famiglie sofferenti e in  grosse difficoltà economiche”.

Arcangelo Mazza responsabile Conf Commercio: “Non è possibile continuare con le ipoteche che bloccano l’accesso al credito. In questo modo si impedisce alle imprese di lavorare. Occorre un intervento forte da parte del governo: la sospensione delle norme che regolano il 15%. Sospensione delle norme che disciplinano le sanzioni. Sospensione delle procedure esecutive. E’ assurdo pensare che un’agenzia di servizio diventi un’agenzia di profitti. Occorre avviare delle procedure che permettono la transazione. In questo modo il cittadino non avrà una cifra disponibile e si chiuderanno tutte le porte al credito. I fermi amministrativi per i mezzi destinati al lavoro. Chiediamo solo che le famiglie siano nelle condizioni di pagare. Senza la protesta non si va da nessuna parte. Il sistema normativo è pertinente a un movimento tecnocratico che sembra un ammortizzatore per equilibrare il bilancio regionale posto a incontrare il sistema riduttivo con il sistema bancario. Non esiste la voce transazione. La rateizzazione delle cartelle è possibile nel suo complesso”.

L’impegno di queste persone è stato significativo e forte ma il vittoriese ostile e riottoso  verso le istituzioni  cui non sente più di riporre fiducia, ha preferito non presenziare ma come al solito sentenziare e abbandonare sul nascere ogni iniziativa importante.