Giovedì 23 Maggio alle 18.30, presso la sala conferenze Promo.Ter.Sud Soc. Coop. (via Cav. di Vittorio Veneto 59/B), si terrà il seminario di approfondimento del percorso formativo «Un Clown in Corsia», realizzato nell’ambito dell’Avviso n.20/2011. Interverranno, il Dott. Gianni Polizzi e la Dott.ssa Simona Aulino ( Promo.Ter.Sud Soc Coop.), il Dott. Fabrizio Comisi (Direttore del reparto di Pediatria e Pat. Neonatale dell’Ospedale Guzzardi di Vittoria), la Dott.ssa Nunziatina Di Quattro (Psicologa), la Dott.ssa Pinuccia Lio (Referente La Marakella) e Ilenia Occhipinti (Referente AIFAS).
Prendersi cura della persona, è l’essenza della professione infermieristica e si esplica anche e soprattutto con l’ascolto dell’altro, del suo dolore, delle sue paure. L’assistenza infermieristica non può quindi esaurirsi nella sola applicazione dei suoi contenuti scientifici, in quanto oltre che tecnica è anche umanità, creatività, fantasia ed arte. Saper erogare un’assistenza che ponga al centro l’individuo considerandolo dal punto di vista olistico, presuppone ad esempio anche essere in grado di integrare alle terapie convenzionali, quelle complementari che possono aiutare le persone a staccarsi dalla realtà di sofferenza vissute con la malattia: una di queste è la gelotologia (più comunemente nota come comicoterapia), la disciplina che studia la relazione tra il fenomeno del ridere e la salute. Patch Adams, uno dei pionieri della comicoterapia in un’intervista, disse: “Se ti preoccupi di combattere la malattia perdi sempre, perché prima o poi tutti muoiono. Se invece ti occupi della persona, allora puoi vincere perché tutti possono aprirsi alla vita”. Il Dottor Clown (chiamato anche Dottor Sogno, Dottor Sorriso ecc…), non è un medico, ma un genere particolare d’artista, una figura professionale che agisce in stretta collaborazione con l’èquipe ospedaliera. Il clown rappresenta la comicità positiva, innocente, il riso fine a sé stesso: è la comicità infantile, il bambino interiore che c’è in tutti noi. Il clown ha il potere di spezzare l’opprimente clima che si crea nell’ambiente ospedaliero, la seriosità che appare imposta, ma che è essenzialmente inutile e nociva. Il suo lavoro coinvolge l’intera comunità del reparto e ha come scopo quello di dar libertà al paziente, di farlo evadere per un momento dalla realtà dell’ambiente ospedaliero, facendogli così riscoprire i punti di riferimento del suo mondo. Il Dottor Clown riceve una formazione specifica per interagire, in un ambiente difficile e complesso come quello ospedaliero, con il singolo paziente (adulto o bambino), all’interno della sua rete di relazioni (genitori, parenti, personale), ma anche nello spazio che egli occupa nel ricovero (il letto, la camera).