VITTORIA:L’AGRICOLTURA TRA LE PRIORITA’ DELL’AGENDA DELL’ASSOCIAZIONE SVILUPPO IBLEO

 “Se non riparte l’agricoltura, non potrà ripartire lo sviluppo dell’intero territorio cittadino. E’ il motore di tutto. Potrà sembrare una cosa ovvia, ma fino a quando non ci attiveremo per garantire la risoluzione di tutte quelle problematiche che affliggono il comparto, l’ovvietà rimarrà soltanto un auspicio da concretizzare”. E’ quanto afferma il segretario provinciale dell’associazione politico-culturale “Sviluppo Ibleo”, Raffaele Migliorisi, che, facendo seguito a tutta una serie di interlocuzioni avviate in questi ultimi giorni con i rappresentanti del comparto, annuncia per giovedì sera, nella sede di via Cairoli, un incontro a cui parteciperanno i componenti di una consistente delegazione di agricoltori operanti sul versante ipparino. “Abbiamo deciso, dopo avere ascoltato le esigenze manifestate dai rappresentanti del comparto – aggiunge Migliorisi – che era giusto guardare negli occhi chi sta soffrendo più di tutti la gravità di questa situazione. Ecco perché abbiamo ritenuto opportuno muoverci in tale direzione. Ecco perché è stato deciso di attivare un appuntamento che, in qualche modo, ci permettesse di toccare con mano le attuali esigenze del comparto. Dalla richiesta della moratoria alla problematica delle passività, passando per i disagi che hanno afflitto l’attuale campagna agraria, è necessario che si possa ascoltare dalla viva voce dei produttori che cosa non va e come potrà intervenire la nostra associazione. E’ chiaro che le risposte, oltre che dalla realtà amministrativa locale, ma in minima parte, dovranno arrivare soprattutto dai Governi regionale e nazionale. Stiamo cercando di ripartire con la spinta dovuta su un settore che per noi è cruciale. Sarebbe opportuno, altresì, che si formasse un fronte comune piuttosto che procedere a ranghi sparsi. E’ questa una idea che lanciamo. Speriamo che la sensibilità delle istituzioni cittadine e delle forze politiche vittoriesi comprenda che non è più il momento delle polemiche ma sono, piuttosto, indispensabili i fatti”.