Era in corso uno dei normali controlli della Polizia di Stato di Vittoria negli istituti di credito ed uffici postali quando, nella giornata del 31 luglio, gli agenti presenti sul luogo notavano la presenza di persone sospette: un uomo e una donna, entrambi rumeni, infatti, giunti allo sportello postale per riscuotere l’indennità di disoccupazione venivano sottoposti ad alcune verifiche dopo che, l’impiegato, riferiva di avere rilevato una dissimiglianza tra la foto apposta sul documento e la donna romena che lo esibiva per essere riconosciuta ed ottenere la corresponsione dell’identità.
La donna raffigurata in sulla foto del documento di riconoscimento non somigliava infatti per nulla alla connazionale che esibiva il documento: i poliziotti hanno così visionato i documenti, identificato compiutamente la coppia e ricostruito la vicenda.
La donna ha strenuamente asserito di essere la titolare della carta d’identità italiana fornendo quelle generalità attestate nel documento, ma nonostante l’insistenza la persona nella foto non sembrava affatto quella che gli agenti avevano dinanzi mentre l’uomo asseriva di essere il marito e di volere riscuotere l’indennità di disoccupazione spettante alla moglie.
Gli accertamenti effettuati hanno permesso di verificare l’originalità della carta d’identità, effettivamente della moglie dell’uomo, da qualche mese tornata in Romania: la donna in sua compagnia presentatasi allo sportello risultava dunque essere la compagna di un suo cugino: D.V. romeno di 23 anni aveva pensato bene di riscuotere quanto legittimamente la moglie aveva in credito, ma stante l’impossibilità di quest’ultima a farlo, avevano “semplificato” le cose mandando un’altra donna, che ben poca somiglianza aveva con la titolare del diritto, a fare la commessa, confidando, magari, in una disattenzione dell’impiegato postale. Così non è stato e grazie alla presenza degli agenti la vicenda si è rapidamente risolta.
I due romeni sono stati denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria: dovranno rispondere dei reati di sostituzione di persona e falsa attestazione sulla identità personale a pubblico ufficiale.