E’ un inedito di Gianni Mania che si preannuncia essere una chicca come sono delle chicche le opere fotografiche che nel tempo l’artista del teleobiettivo ha realizzato in giro per il mondo. Perchè di artista si deve parlare quando si è davanti alle fotografie dello sciclitano Gianni Mania che ci piace definire il “Guccione della fotografia”. Come Piero Guccione, anch’egli sciclitano, era l’artista del pennello, così Gianni Mania ci piace definirlo l’artista della fotografia. Dal “poco” riesce, con la sua macchina fotografica, a dare il “molto” e colpire l’occhio. Quella di sabato è l’ultima delle dieci mostre fotografiche del Premio Luce Iblea 2024 che tanto successo ha avuto in questi giorni fra Modica e Scicli.
“Quella da lui portata non è solo la quota azzurra dello sguardo maschile in mezzo a tanti punti di vista in rosa ma è anche l’occhio del professionista, formatosi all’esterno e poi rientrato in patria per raccontare in primis il suo territorio. In questo caso però Mania
non ci parla del comprensorio ibleo, ma allarga il suo campo d’azione oltre il limite naturale di quella costa che ha sempre avuto davanti agli occhi, per ‘attraversare’ il MarMediterraneo al fine di raccontarci delle partecipate storie di donne – si presenta così la mostra – il suo long term project Workers è un reportage sulle aree rurali del bacino del Mediterraneo, in particolare un’immersione nell’universo del lavoro femminile, dove religione, tradizioni e cultura provocano gap incolmabili, se visti con gli occhi dell’Occidente. Queste zone rurali infatti sembrano impermeabili ai cambiamenti contemporanei e in paesi come Armenia, Albania, Tunisia aleggia una sorta di sospensione temporale”.